Iscritto al Partito Socialista Italiano.
Fu arrestato il 17.4.1921, perché accusato di avere partecipato a uno scontro a fuoco con i fascisti a Pian di Macina (Pianoro).
Venne prosciolto in istruttoria e liberato dopo avere scontato numerosi mesi di carcere preventivo.
Nel 1926 emigrò in Francia per lavoro.
Rientrò nel 1929 e in seguito gli fu rifiutato il passaporto per tornare in Francia.
Il 6.2.1938 venne arrestato a Pianoro perché aveva espresso pubblicamente «velenose critiche alla politica del Regime».
Il 6.5.1938 fu assegnato al confino per 2 anni con la motivazione «Critica il sistema corporativo fascista, auspica lʼavvento del comunismo» e fu classificato comunista.
Andò a Marano Calabro (CS) e riebbe la libertà il 5.2.1940.